Informazioni sul metodo Reiki


Cosa si intende con ciò?

Reiki si pronuncia “ree-ki” (dal giapponese “rei” = energia inesauribile dell'universo, “ki” = energia vitale dell'individuo) ed è una forma giapponese di guarigione dello spirito, praticata con l'imposizione delle mani. Attraverso il contatto il maestro o l'insegnante di Reiki trasmette al paziente l'energia vitale dell'universo, anch'essa detta reiki.

Il monaco giapponese Mikao Usui (1865-1926) sviluppò il Reiki come un sistema di pratica spirituale che combina conoscenze e tecniche di diverse tradizioni. La guarigione viene raggiunta attraverso l'uso di simboli, utilizzati come talismani, e l'imposizione delle mani. Nel Reiki si riscontrano influssi del buddismo, del taoismo e delle scritture tibetane. Esiste una leggenda relativa all’origine dell'orientamento terapeutico della pratica spirituale, spesso riprodotta dai successori di Usui:
Mikao Usui un giorno scoprì dei sutra tibetani scritti in sanscrito, vecchi di 2500 anni, in cui l'azione terapeutica dell'imposizione delle mani veniva illustrata con l’aiuto di simboli Reiki. Usui era convinto di aver trovato il metodo curativo utilizzato da Gesù Cristo ai tempi delle sue guarigioni miracolose. Fino a oggi tuttavia non sono noti sutra tibetani di questo genere, e si dice che lo stesso Usui abbia indicato i simboli Reiki come originali e non originari.
Incapace di interpretare i simboli Reiki, Usui si ritirò sulla montagna giapponese Kuriyama, dove dopo tre settimane di digiuno e meditazione ebbe una visione. La mattina seguente inciampò in un sasso, ferendosi a un piede, che smise di sanguinare non appena Usui appoggiò le mani sulla ferita. Quello stesso giorno liberò una donna dal mal di denti. Fu così che Usui iniziò a guarire le persone con le proprie mani, dedicandosi successivamente anche all'insegnamento del metodo Reiki.
Dopo la morte di Usui, avvenuta attorno al 1930, il suo allievo, Chijiro Hayashi (1879-1940), volle sviluppare un metodo di guarigione fondato sulla pratica spirituale e istituì a Tokio la prima clinica privata Reiki. La sua opera fu proseguita da Hawayo Takata (1900-1980), che dalle Hawaii contribuì alla diffusione del metodo a livello internazionale. Fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1980, la Takata si impegnò nella trasmissione della sua conoscenza, iniziando 20 maestri Reiki.
Sua nipote Phyllis Furumoto viene oggi riconosciuta da molti maestri di Reiki come la gran maestra del sistema Usui. A lei va il merito di aver fondato l'Alleanza Reiki e il suo insegnamento è suddiviso in tre gradi con circa cinque simboli. Barbara Ray, anche lei iniziata da Takata, mette in dubbio la legittimità di Phyllis Furumoto alla successione e rivendica il titolo di gran maestra per sé. Nella sua organizzazione, la “Radiance Technique Association International” (T.R.T.A.I.), i suoi insegnamenti comprendono sette gradi e circa 30 simboli. Oggi esistono pertanto due correnti di Reiki, anche se in Europa è il sistema Usui di Furumoto ad aver conosciuto la maggior diffusione.

La filosofia Reiki ritiene che le malattie e lo stress nascano dal blocco del legame tra l'individuo e l'energia universale, causato ad esempio da sentimenti a lungo repressi.
I seguaci del metodo Reiki partono dal presupposto che tutti gli uomini, in linea di principio, posseggano la capacità innata di assorbire e ritrasmettere questa energia vitale dell'universo. Tuttavia, per poterla impiegare in maniera mirata, è necessario rimettersi all'insegnamento di un maestro o insegnante di Reiki, che “inizia” l'allievo. A tal fine esistono speciali seminari in cui è possibile apprendere i diversi gradi Reiki.
Il maestro o l'insegnante di reiki ha la funzione di intermediario che trasmette agli allievi l'energia universale, che scorre attraverso ogni organismo vivente. Questo processo rafforza l'energia vitale dell'allievo e favorisce la forza di autoguarigione del suo organismo. Il Reiki richiede che l’allievo eserciti e lavori regolarmente su se stesso; a seconda del grado Reiki raggiunto, egli sperimenta un più alto livello di consapevolezza.
Il concetto di Reiki include l’opinione che l'energia vitale fluisce solo dove è necessaria. Allo stesso modo il maestro di Reiki non può trasmettere “troppa” energia al recipiente, poiché non viene assorbita più di quanta è necessaria. Più è l’energia che fluisce durante un trattamento, maggiore è il blocco e la scarsità di energia del campo di energia corrispondente. Secondo l’opinione dei fruitori di Reiki, non viene mai trasmessa l'energia del maestro stesso: egli si limita ad aprire un canale per il paziente, in modo da restituirgli la capacità di ricevere l'energia vitale.

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