Informazioni sul metodoOsteopatia / Etiopatia
Definizione
L'osteopatia (dal greco “osteon” = osso, e “pathos” = sofferenza) e l'etiopatia (dal greco “aitia” = causa) sono metodi terapeutici appartenenti alla medicina manuale. Si tratta di metodi che, ricorrendo a particolari manipolazioni, migliorano la funzionalità e la mobilità di scheletro e muscolatura scheletrica e stimolano le forze di autoguarigione dell'organismo.
Origine
La guarigione di malattie mediante diverse manipolazioni manuali è nota in molte culture. Le prime testimonianze in tal senso si ritrovano presso gli Egizi (3000 a.C.), in Cina (2000 a.C.) e i Caldei a Babilonia (1000-600 a.C).
Oggi le più diffuse, accanto alla chiropratica, sono l'osteopatia e l'etiopatia.
L'osteopatia fu sviluppata dal medico americano Andrew Taylor Still (1828-1917), che nel 1892 fondò la prima scuola dedicata a questo metodo. Still partiva dal presupposto che tutte le strutture corporee, soprattutto la colonna vertebrale, si muovessero assieme gli organi interni e al sistema nervoso. La nuova terapia ebbe un enorme successo negli Stati Uniti nella prima metà del XX secolo. Oggi l'osteopatia viene insegnata in molte università americane come disciplina autonoma e dal 1972 è possibile conseguire il titolo di dottore in osteopatia (D.O.), equiparato al titolo di medico: gli osteopati americani possono infatti prescrivere farmaci, fare iniezioni ed eseguire interventi chirurgici. Nella maggior parte dei casi il trattamento manuale non costituisce l’elemento più importante della loro attività.
In Europa l'osteopatia è stata caratterizzata da un percorso differente. Un discepolo di Still, John Martin Littlejohn (1866-1947), la introdusse come terapia manuale negli ambienti medici di Londra, dove nel 1917 fondò la “British School of Osteopathy”, tuttora esistente. Oggi l'osteopatia in Inghilterra è uno dei metodi riconosciuti della medicina complementare e alternativa, e nel frattempo ha trovato sostenitori anche in Francia, Belgio, Germania e Svizzera.
In Francia, negli anni Sessanta, nacque la cosiddetta etiopatia, una variante dell'osteopatia. Un infortunio sportivo e la conseguente nevralgia sciatica indussero il filosofo e matematico francese Christian Trédaniel (nato nel 1934) ad occuparsi approfonditamente dei metodi terapeutici manuali, tra cui la chiropratica, l'osteopatia e la fisioterapia. Dopo studi accurati Trédaniel sviluppò un proprio metodo di diagnosi e terapia, il quale, similmente all'osteopatia, si basava sulla combinazione di tecniche manuali e delle moderne conoscenze in ambito di anatomia e fisiologia.
Oggi le più diffuse, accanto alla chiropratica, sono l'osteopatia e l'etiopatia.
L'osteopatia fu sviluppata dal medico americano Andrew Taylor Still (1828-1917), che nel 1892 fondò la prima scuola dedicata a questo metodo. Still partiva dal presupposto che tutte le strutture corporee, soprattutto la colonna vertebrale, si muovessero assieme gli organi interni e al sistema nervoso. La nuova terapia ebbe un enorme successo negli Stati Uniti nella prima metà del XX secolo. Oggi l'osteopatia viene insegnata in molte università americane come disciplina autonoma e dal 1972 è possibile conseguire il titolo di dottore in osteopatia (D.O.), equiparato al titolo di medico: gli osteopati americani possono infatti prescrivere farmaci, fare iniezioni ed eseguire interventi chirurgici. Nella maggior parte dei casi il trattamento manuale non costituisce l’elemento più importante della loro attività.
In Europa l'osteopatia è stata caratterizzata da un percorso differente. Un discepolo di Still, John Martin Littlejohn (1866-1947), la introdusse come terapia manuale negli ambienti medici di Londra, dove nel 1917 fondò la “British School of Osteopathy”, tuttora esistente. Oggi l'osteopatia in Inghilterra è uno dei metodi riconosciuti della medicina complementare e alternativa, e nel frattempo ha trovato sostenitori anche in Francia, Belgio, Germania e Svizzera.
In Francia, negli anni Sessanta, nacque la cosiddetta etiopatia, una variante dell'osteopatia. Un infortunio sportivo e la conseguente nevralgia sciatica indussero il filosofo e matematico francese Christian Trédaniel (nato nel 1934) ad occuparsi approfonditamente dei metodi terapeutici manuali, tra cui la chiropratica, l'osteopatia e la fisioterapia. Dopo studi accurati Trédaniel sviluppò un proprio metodo di diagnosi e terapia, il quale, similmente all'osteopatia, si basava sulla combinazione di tecniche manuali e delle moderne conoscenze in ambito di anatomia e fisiologia.
Fondamenti
Il concetto dell’osteopatia si basa sui seguenti concetti fondamentali:
- corpo, mente e anima formano un'unità funzionale.
- il corpo dispone di meccanismi di autoregolazione e di autoguarigione.
- tutte le funzioni corporee dipendono dalla isura in cui il sangue e il fluido linfatico scorrano senza ostacoli, in modo da garantire un approvvigionamento e uno smaltimento ottimale dei tessuti.
Sulla base di questi principi, gli osteopati partono dal presupposto che il corpo può funzionare in modo ottimale solo se in condizione di eseguire i suoi movimenti naturali. Con ciò non si intendono solo i movimenti evidenti di articolazioni ed estremità, bensì anche i movimenti inconsci degli organi interni e delle strutture dell'organismo, tra cui quelli del tessuto connettivo (fasce), il ritmo cardiaco, la peristalsi intestinale o la fluttuazione del liquido cerebrale. Le strutture del corpo si influenzano reciprocamente nella loro funzione. Dei malfunzionamenti permanenti in un'area sovraccaricano le possibilità di compensazione del corpo e possono provocare disturbi e malattie in altre parti del corpo.
Lo scopo di un trattamento osteopatico è quello di individuare le limitazioni di movimento nel corpo, di ripristinare la mobilità naturale e quindi di aprire la strada alle capacità di autoguarigione del corpo.
Le limitazioni di movimento (“disfunzioni”) vengono trattati su piani diversi dei tessuti del corpo: sul cosiddetto piano parietale viene trattato l'apparato di sostegno del corpo con le ossa, i muscoli e le fasce; il sistema viscerale è incentrato sugli organi interni e sulla loro mobilità; nel sistema cranio-sacrale si agisce sulle ossa del cranio e sul coccige.
Anche nell'etiopatia il corpo viene considerato come un complesso unitario di organi interni, tessuti e muscoli: gli organi vengono sostenuti e protetti dalla muscolatura e dai tessuti circostanti. Affinché un organo possa funzionare in maniera ottimale, il tessuto deve essere elastico e deformabile. Piccole ferite o lesioni, che spesso passano inosservate, possono compromettere le funzioni fisiologiche, come la circolazione, limitando l'elasticità e la deformabilità del tessuto. Il protrarsi nel tempo di una situazione di questo genere può dare origine a dolori e malattie. Secondo la teoria dell'etiopatia, le infiammazioni della mucosa nasale derivano spesso da un blocco dell'articolazione cervicale, dove si localizzano molti nervi direttamente collegati a quel tratto dell’apparato respiratorio.
- corpo, mente e anima formano un'unità funzionale.
- il corpo dispone di meccanismi di autoregolazione e di autoguarigione.
- tutte le funzioni corporee dipendono dalla isura in cui il sangue e il fluido linfatico scorrano senza ostacoli, in modo da garantire un approvvigionamento e uno smaltimento ottimale dei tessuti.
Sulla base di questi principi, gli osteopati partono dal presupposto che il corpo può funzionare in modo ottimale solo se in condizione di eseguire i suoi movimenti naturali. Con ciò non si intendono solo i movimenti evidenti di articolazioni ed estremità, bensì anche i movimenti inconsci degli organi interni e delle strutture dell'organismo, tra cui quelli del tessuto connettivo (fasce), il ritmo cardiaco, la peristalsi intestinale o la fluttuazione del liquido cerebrale. Le strutture del corpo si influenzano reciprocamente nella loro funzione. Dei malfunzionamenti permanenti in un'area sovraccaricano le possibilità di compensazione del corpo e possono provocare disturbi e malattie in altre parti del corpo.
Lo scopo di un trattamento osteopatico è quello di individuare le limitazioni di movimento nel corpo, di ripristinare la mobilità naturale e quindi di aprire la strada alle capacità di autoguarigione del corpo.
Le limitazioni di movimento (“disfunzioni”) vengono trattati su piani diversi dei tessuti del corpo: sul cosiddetto piano parietale viene trattato l'apparato di sostegno del corpo con le ossa, i muscoli e le fasce; il sistema viscerale è incentrato sugli organi interni e sulla loro mobilità; nel sistema cranio-sacrale si agisce sulle ossa del cranio e sul coccige.
Anche nell'etiopatia il corpo viene considerato come un complesso unitario di organi interni, tessuti e muscoli: gli organi vengono sostenuti e protetti dalla muscolatura e dai tessuti circostanti. Affinché un organo possa funzionare in maniera ottimale, il tessuto deve essere elastico e deformabile. Piccole ferite o lesioni, che spesso passano inosservate, possono compromettere le funzioni fisiologiche, come la circolazione, limitando l'elasticità e la deformabilità del tessuto. Il protrarsi nel tempo di una situazione di questo genere può dare origine a dolori e malattie. Secondo la teoria dell'etiopatia, le infiammazioni della mucosa nasale derivano spesso da un blocco dell'articolazione cervicale, dove si localizzano molti nervi direttamente collegati a quel tratto dell’apparato respiratorio.
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